Pizzaiolo siciliano in Svizzera, premiato dalla Guida Peperoncino Rosso
di Claudio Ianniello
La Guida Peperoncino Rosso si conferma sempre più come un prestigioso riconoscimento internazionale. I pizzaioli dei cinque continenti ambiscono a entrare all’interno di un network di portata mondiale. Un esempio è Diego Gaetano Lo Bue, pizzaiolo di origini siciliane che lavora al Ristorante Pizzeria “Il Duetto Palmeri” in via Dorfstrasse 105 Glattfelden (Svizzera). Il talento e la determinazione gli hanno consentito di ottenere il Premio Pizzaiolo d’Eccellenza, un titolo che gli permette di essere conosciuto in tutti i paesi del pianeta.
Chi è Diego Gaetano Lo Bue?
Nasce ad Agrigento l’8 dicembre del 1980. Pur non essendo figlio d’arte, visto che suo padre è impiegato, decide di avvicinarsi presto all’arte bianca. La passione nasce in famiglia poiché, da bambino, osservava sua nonna mentre impastava il pane e la pizza in casa propria. Durante la preparazione, ella gli dava un pezzo di pasta per intrattenerlo e lui provava a imitarla. Così, prima per gioco e poi per passione Diego Gaetano Lo Bue ha sviluppato le proprie capacità.
La formazione
Il suo percorso, fatto di formazione sul campo e di specializzazione, lo porta a concludere gli studi scolastici quando è in terza media e a cercare una pizzeria, dove poter apprendere le basi del mestiere.
All’età di 17 anni comincia a lavorare come pizzaiolo e qualche anno dopo, nel 2001, comincia a girare per l’Europa acquisendo nuove conoscenze e tecniche. Lavora in vari paesi: Belgio, Francia, Germania e Inghilterra. Durante le sue esperienze, non si limita ad apprendere ma cerca sempre di dare il suo apporto, in termini di innovazione. Contribuisce dando nuove idee, aggiornando i menù delle varie pizzerie in cui lavora.
I suoi maestri
Pur avendo fatto varie esperienze, Diego capisce che è necessario specializzarsi per poter affinare le sue capacità. Questo lo porta a frequentare diversi corsi, in Italia e all’estero. Durante il periodo di formazione con il Maestro Antonino Centinaro, che Diego considera il proprio mentore, apprende le tecniche degli impasti, la conoscenza delle farine e della lievitazione. All’estero invece frequenta un corso tenuto dall’Executive Chef Palmeri sulla rifinitura dell’arte del Gourmet Maestro. Accrescendo le proprie competenze, il pizzaiolo agrigentino partecipa a numerose competizioni del settore.
I premi
Tra questi vi è il 10°Campionato Toscano, svoltosi a maggio 2019, dove si classifica terzo in coppia, il Campionato Gourmet tenutosi a Ragusa nel novembre 2019 in cui arriva quinto classificato e il Pizza Christmas ad Agrigento nel dicembre 2019 dove arriva primo in classifica.
Infine, a dicembre del 2020 gli viene riconosciuto un premio internazionale: la targa di Pizzaiolo d’Eccellenza. Un titolo che lo gratifica per l’impegno profuso fino ad oggi e gli dà l’opportunità di essere conosciuto da migliaia di colleghi e clienti, grazie al grandissimo network di Peperoncino Rosso.
Diego Gaetano Lo Bue oggi
Di pizze ne ha fatte tante e di tutti i tipi ma quella in cui si immedesima è l’unica e indiscutibile per eccellenza: la pizza Margherita. Perché? Secondo lui “la realizzazione di una buona pizza Margherita suppone un’ottima conoscenza dell’impasto e della lievitazione. Un evergreen, la cui semplicità rappresenta, in modo inequivocabile, il biglietto da visita di un vero pizzaiolo”.
Attualmente lavora in Svizzera, dopo essere stato convocato dal titolare del ristorante, il signor Palmeri, con cui ha svolto il corso di formazione. Essendo anche un suo compaesano di origine, gli ha chiesto di portare nel proprio ristorante la cucina e le specialità italiane e siciliane. In questo modo, egli ha una duplice responsabilità: far gustare ai clienti del locale la sua pizza e al tempo stesso rivestire il ruolo di testimone delle prelibatezze della sua terra. Per tale motivo, le sue pizze oltre a distinguersi per la qualità degli impasti e degli ingredienti scelti, sono condite con ingredienti italiani consentendo alla clientela, per la maggior parte svizzera, di conoscere e apprezzare le bontà del Bel paese.
Le pizze di Diego Gaetano Lo Bue
Oltre alla margherita, gli piace sperimentare e inventarne sempre di nuove. L’innovazione è il fil rouge che unisce le varie tappe del suo percorso formativo e professionale. Sin da giovanissimo, egli desidera metterci del suo in ogni pizza. L’originalità non gli manca e gli piace trasmetterla ai propri clienti con le sue creazioni. A volte nascono anche per gioco. A tal proposito gli piace ricordare un aneddoto sulla pizza Martina: “Mentre ridevo e scherzavo con la mia amica Martina, amante del cruditè di pesce, ho deciso di fare una sfida, ossia quello di conquistare il suo palato. Mi sono messo all’opera, realizzando una pizza con un letto di burratina, dei gamberoni di Mazara (lavorati a meno 30 gradi) e pomodoro ciliegino semi disidratato. Al centro una tartara, sempre di gambero rosso con nocciole, una mousse di Philadelphia all’arancia per dare la freschezza al palato. Per finire del sesamo nero e dei cubetti di arancia. L’impasto della pizza è stato fatto con una farina W 390, 0,4 ldb per Kg, sale, olio di oliva e con una idratazione al 68%. La mia amica è rimasta colpita e ho voluto dare alla pizza il suo nome”. La pizza Martina è stata subito apprezzata dai clienti e nel giro di pochi giorni è diventata famosa in tutta la nazione.
I sogni nel cassetto
Sin dal suo arrivo in Svizzera, ogni giorno riceve apprezzamenti dalla clientela. La sua capacità di proporre delle novità, che trovano puntualmente il consenso del pubblico, lo rende molto popolare e lo gratifica.
Il suo sogno è quello di far conoscere e tramandare l’amore e l’arte per la pizza a tutte le persone che intendono intraprendere la sua strada. Secondo Diego, infatti, oltre agli ingredienti, sono necessari altri elementi: passione, fantasia ed esperienza. Soltanto grazie a quest’ultima è possibile realizzare la frase, che gli ripeteva il Maestro Antonino Centinaro: “Le mani hanno gli occhi” intendendo che anche ad occhi chiusi un vero pizzaiolo può stendere una pizza alla perfezione.
In un periodo non proprio felice per la ristorazione, a causa del Covid 19, raggiungere un traguardo così importante come quello di Pizzaiolo d’Eccellenza per lui è “la più grande vittoria da quando ho iniziato fino ad oggi e dimostra che, se ami quello che fai, sarai sempre premiato”.